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I Disturbi d'Ansia
Rientrano in questa categoria molti disturbi che hanno tutti e comunque una forte componente d’ansia non gestibile, come abitualmente succede, dalle risorse emotive e cognitive della persona.
“Alla base (del disturbo) si riscontra una debolezza dei meccanismi di difesa che non riescono a contenere l’ansia che si manifesta in uno stato permanente di inquietudine. Il soggetto vive in una condizione penosa di incertezza, di dipendenza dagli altri, dominato da un bisogno continuo di rassicurazioni con tratti di prepotenza dovuti agli aspetti immaturi della sua personalità. Nella storia di queste persone emergono situazioni infantili di abbandono, mancanza d’amore che hanno impedito una soddisfacente maturazione della personalità. L’evolversi della nevrosi d’ansia dipende spesso da fattori esterni il cui carattere favorevole o sfavorevole condiziona decorso e gravità.” (Umberto Galimberti, Dizionario di Psicologia, Garzanti, 1999)
Tra i disturbi d’ansia Il più presente è l’Attacco di panico, che corrisponde a un periodo preciso durante il quale vi è l’insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati con una sensazione di catastrofe imminente. Durante questi attacchi sono presenti sintomi come:
- palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia;
- sudorazione;
- tremori fini o a grandi scosse;
- dispnea o sensazione di soffocamento;
- sensazione di asfissia;
- dolore o fastidio al petto;
- nausea o disturbi addominali;
- sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento;
- derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi);
- paura di perdere il controllo o di impazzire;
- paura di morire;
- parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio);
- brividi o vampate di calore.
Alcuni altri disturbi che rientrano in questa grande ed importante famiglia sono: l’Agorafobia (sentimento di forte ansia ed evitamento verso luoghi dai quali sarebbe difficile allontanarsi); Fobia (timore irrazionale e invincibile per oggetti o specifiche situazioni che, secondo il buon senso, non dovrebbero provocare timore); Disturbo ossessivo-compulsivo (è un disturbo d’ansia caratterizzato da preoccupazioni eccessive, assillanti e spiacevoli, involontarie ma insopprimibili – ossessioni – e da comportamenti ripetuti e irrefrenabili per lo più tesi a ridurre l’angoscia generata dai pensieri stessi, che possono assumere la forma di veri e propri rituali che il paziente compie senza riuscire a dominare la propria volontà -compulsioni); Disturbo Post-traumatico da Stress (è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico accompagnato da sintomi di aumento dell’arousal – eccitazione – e da evitamento di stimoli associati al trauma).